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Intorno alla metà degli anni venti, fu rinvenuta in una grotta non lontana dal paese, una statuetta raffigurante un figlio in grembo alla madre.

“Su d’uno sgabello, in parte tuttora immerso nella massa di piombo che lo fissava alla base, sta seduta la figurina della madre col figlio in grembo;..”
...
“La donna, assisa frontalmente, alza sul gomito ripiegato la destra in atto di pregare; e con la sinistra, dalle dita precisamente segnate e distinte, afferra alla spalla sinistra e sostiene il figlio con evidente sforzo suggerito anche, simbolicamente dalle grandi proporzioni della mano stessa; .... il figlio è un uomo adulto .…”


Tratto da: Scultura della Sardegna nuragica, (pag. 135-136) Edizioni La Zattera di Giovanni Lilliu.

Attualmente la statuetta di bronzo è conservata nel Museo Archeologico Nazionale di Cagliari. Il figlio appare morente tra le braccia della donna, con il pugnale e il berretto a indicarne la maggiore età, reduce di una probabile battaglia, con le mani appoggiate sulle ginocchia. E' stata interpretata da molti come una Pietà di bronzo, da altri come raffigurazione di due divinità. Il bronzetto fu ritrovato da Raimondo Mulas e consegnato nel 1930 a Taramelli, un funzionario incaricato della compilazione della Carta Archeologica della Sardegna, in servizio a Urzulei. La statuetta fu rinvenuta tra i materiali di discarica relativi alla grotta di Sa Domu de S'Orcu, lasciati da precedenti scavi archeologici del 1904. Proprio questa grotta che sovrasta il paese, potrebbe essere stata un importante centro di lavorazione del bronzo in cui si forgiavano armi e idoli, grazie alla sua posizione strategica che ne rendeva difficile l'accesso.

Altri ritrovamenti

Nel museo Archeologico Nazionale di Cagliari sono conservati anche altri tre idoletti ritrovati nella stessa grotta dove fu rinvenuta La Madre dell'ucciso:

  • Il primo rappresenta un pastore coperto dal solo "bracchetto" appoggiato con la destra ad un bastone e tenendo nella sinistra un probabile manico di accetina.
  • Il secondo rappresenta un guerriero con gambe spezzate fino dalla sua fusione, la mano destra sollevata in atto di adorazione e la sinistra appoggiata ad un bastone ora scomparso. Ha un doppio gonnellino, gambe nude mantellatta sulle spalle e sulle braccia, la quale copre la bandoliera alla quale era appeso il pugnale. Il capo è scoperto ed i capelli scendono in quattro trecce una davanti ed una dietro a ciascun orecchio.
  • Il terzo bronzetto rappresenta un arciere appoggiato con la destra al bastone ore mancante e reggente con la sinistra un arco alto quanto lui.

 
 

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