I tredicimila ettari di territorio di Urzulei sono sicuramente tra le zone montane più belle da vedere ma allo stesso tempo inaccessibili, per via delle sue numerose pareti scoscese, caverne e grotte.
E proprio una di queste grotte, quella di Sa Domu 'e s'Orcu, nel periodo preistorico doveva ospitare al suo interno, secondo il Taramelli, un centro di lavorazione del bronzo, una vera e propria fonderia. Infatti, nei vari scavi, fu ritrovato nella grotta, una splendida forma in pietra destinata a fondere bronzo, minerale che sarebbe poi stato utilizzato per fabbricare armi. Data la dimensione del'utensile e del suo stato di conservazione, si ritiene che sia uno tra i migliori esemplari pervenuti.
Oltre alla fondita, furono ritrovati anche varie statuette di bronzo, la più famosa delle quali, La madre dell'ucciso, fu consegnata da un certo Raimondo Mulas al Taramelli che vi vide da subito, l'arte della Pietà di Michelangelo in embrione. C'è invece chi contesta anche il nome conferito al bronzetto di Madre dell'ucciso.
In ogni modo è lecito supporre che la grotta di Urzulei fosse il centro religioso di una regione nella quale fiorivano le industrie metallurgiche.