
Ugo Pellis nacque nel 1882 e morì a Gorizia nel 1943. Dopo essersi laureato a Vienna in Filologia, si dedicò all'insegnamento al Liceo Petrarca di Trieste. Fu presidente della Società Filologica Friulana dal 1920 fino al 1923, e dovette rinunciare all'incarico quando fu chiamato da Matteo Bartoli per svolgere il compito di raccoglitore unico dell'Atlante Linguistico Italiano, ovvero un istituto con sede nella facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università di Torino, con "..la finalità precipua di conservare e di pubblicare i materiali dialettali ed etnografici.." (come recita l'art. 1 dello Statuto della ALI). In qualità di ricercatore dell'Atlante, intraprese il viaggio lungo e faticoso per raccogliere sul campo i dati, i documenti e le fotografie. Fu così che decise di diventare anche fotografo: frequentò le lezioni di Arnaldo Polacco, membro dell'Istituto Fotografico Triestino.
Il suo immane compito era quello di visitare millesessantacinque località, che andavano dal Piemonte alla Sardegna. Durante il viaggio avrebbe poi dovuto intervistare i nati e vissuti nelle località prescelte e rivolgere loro da un minimo di tremilacinquecento a un massimo di settemila domande. Pellis era certamente adatto a svolgere questo compito poichè conosceva alla perfezione il greco, il latino, l'italiano, il tedesco, il friulano; aveva un carattere aperto, estroverso, che ispirava la fiducia dei suoi informatori; possedeva un orecchio e una memoria eccezionali; aveva grandi capacità di lavoro, sorrette da un entusiasmo ardente, ed era un maieutico straordinario.
A causa dei disagi e delle fatiche a cui fu sottoposto durante il viaggio, la sua salute ne risentì fortemente fino a quando una malattia ne decretò la morte.
Grazie al suo operato, oggi abbiamo un'importantissima testimonianza fotografica risalente all'anno 1934, di scene di vita quotidiana con uomini e donne di Urzulei in costume.