
Non lontano dalle tombe dei giganti di S'Arena, sulle sommità di un costone calcareo che degrada ripido nel solco fluviale del rio Flumineddu, si conserva il nuraghe Perdeballa. Il monumento, sito a 1050 mt di quota, in un'area resa brulla dal pascolo intensivo e dai disboscamenti effettuati all'inizio del secolo, è impostato su un affioramento di roccia molto irregolare che ha determinato una planimetria pseudotrapezoidale con profili rettocurvilinei. Il materiale edilizio è costituito da blocchi di calcare appena sbozzati, di grandi dimensioni che diminuiscono gradualmente nei filari più alti. Sul lato sud su individua l'ingresso a un corridoio coperto da lastroni disposti a solaio piano e poggianti sulle pareti laterali. Sul lato est si ipotizza un secondo ingresso a un vano corridoio attualmente ricoperto da grandi massi crollati. Il monumento, sebbene non ancora perfettamente leggibile, rientra nella tipologia dei nuraghi di tipo misto, composti cioè da alcuni ambienti costruiti a corridoio e altri secondo i tipici canoni architettonici dei nuraghi con copertura a tholos (cioè a falsa volta), i più diffusi nell'isola. Questi monumenti di tipo misto sono particolarmente documentati nei territoi montani caratterizzati da affioramenti di roccia naturale, sui quali si impostavano e si adattavano meglio i muri dei nuraghi a corridoio, che dunque non presentano planimetrie canoniche ma assumono le forme più diverse a seconda dei piani di costruzione.
testo di Maria Ausilia Fadda